Parrocchia dei Santi Martino e Gaudenzio

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Un anno a San Martino…

Lo scorso 1 settembre, iniziando il “Se.Ma.Be.Giò”, ho compiuto il mio primo anno di servizio presso la Parrocchia dei Santi Martino e Gaudenzio come coadiutore responsabile dell’oratorio. È stato un anno davvero molto intenso e ricco che mi è servito per “prendere le misure”, ma soprattutto per conoscere e intessere relazioni con le tante persone, sia giovani che adulti, che fanno parte della comunità parrocchiale.
Quando si arriva in una nuova realtà, ci si rende conto che c’è sempre una storia che precede nella quale bisogna imparare ad entrare in punta di piedi, con rispetto e con i tempi giusti.
Fondamentale è stata l’accoglienza anzitutto della comunità sacerdotale già operante sul territorio, composta da don Clemente, don Claudio e don Pierangelo, che ha iniziato con me il suo ministero a San Martino.Poi ci sono i bambini, i ragazzi e i giovani: tanti volti nuovi e tanti nomi da imparare! Sono rimasto davvero stupito dal coinvolgimento nelle attività dell’oratorio della fascia giovanile: per come conosco la realtà delle parrocchie della nostra Diocesi, poche possono vantare una simile presenza.
La parte del leone la fanno certamente i gruppi di animazione che sono proposti ai ragazzi dopo la conclusione dell’itinerario di catechesi dell’iniziazione cristiana con la Cresima. C’è un gruppo per ogni anno di nascita che si ritrova periodicamente in Oratorio e ogni gruppo è seguito da un’equipe di animatori più grandi. La proposta formativa comprende tutte le fasce d’età dalla seconda media all’università. Sotto questo profilo la sfida che oggi dobbiamo affrontare è quella di ripensare le occasioni formative per i giovani adulti e per le giovani coppie che vivono l’esperienza del fidanzamento o sono all’inizio della vita matrimoniale.
In estate l’oratorio vive un periodo del tutto particolare e di forte spessore: anzitutto il Grest che raccoglie centinaia di bambini accompagnati da un buon numero di giovani animatori dalla prima superiore in su che si mettono a loro disposizione per diverse settimane. E poi i campiscuola, forse l’esperienza più bella e intensa di tutte: una settimana di vita comune, in montagna o al mare, nella quale si ha la possibilità di mettersi in gioco nelle relazioni con se stessi, con gli altri e con Dio in modo del tutto unico e particolare. I campiscuola sono un tempo di grazia e di forte crescita personale e di gruppo: l’obiettivo per il futuro è quello di metterci ancora più impegno affinché più persone possibile possano partecipare e trovarne beneficio per la loro vita.
Il nuovo anno pastorale 2014 – 2015 si apre con una bella novità: il cortile dell’oratorio completamente rinnovato grazie all’opera di posa di una superficie in erba sintetica. Non a caso parlo di cortile e non di campo perché l’obiettivo è anzitutto quello di riqualificare uno spazio di gioco che non sia solo “calcio”, pur importante, ma che permetta ai bambini e ai ragazzi di giocare in sicurezza e con gusto in ogni periodo dell’anno. Un discorso a parte merita poi la dimensione sportiva che a livello educativo ha tutta una sua valenza specifica e che vorremmo stimolare maggiormente nell’attività pastorale futura.
L’oratorio è davvero il “laboratorio dei talenti” di cui parla un noto e recente documento della Conferenza Episcopale Italiana: un luogo nel quale fede e vita si interrogano e si intrecciano vicendevolmente e dove si impara a crescere come cristiani alla scuola del Vangelo: questo è l’oratorio che sogno e per il quale chiedo al Signore la forza ogni giorno di spendermi con tutte le mie forze.

don Lorenzo


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