Parrocchia dei Santi Martino e Gaudenzio

Proposta

Area catechetica

L’itinerario di fede è proteso alla preparazione dei ragazzi al Sacramento della Penitenza.

Dio ci rende figli liberandoci dal peccato originale nel Battesimo. Nel sacramento della confessione, con la luce della Parola di Dio, con i consigli del confessore, possiamo conoscere a fondo la nostra vita, e trovare la forza di superare i nostri difetti e gli errori che, per pigrizia, o per trascuratezza, o per superficialità, o per attaccamento alle nostre abitudini, ci impediscono di mettere a servizio di una vita buona e bella le nostre qualità. I ragazzi saranno guidati a vedere e vivere la grazia del sacramento che ci dà la capacità di lasciare davanti a Gesù le nostre difficoltà per iniziare una vita nuova.

1^ tappa: La Chiesa, famiglia dei figli di Dio – Il Battesimo è intervento dell’iniziativa gratuita di Dio che libera dal peccato originale e salva; accoglienza e inserimento nella Chiesa; germe di crescita come figli di Dio. Il Battesimo rende partecipi della vita nuova di Cristo risorto, ma esige una riposta personale e Dio – che fin dall’antichità sa che l’uomo è fragile, continua a sbagliare ed essere infelice – gli dona i Comandamenti.

2^ tappa: In cammino verso la riconciliazione – Per renderci salvi e felici, Dio Padre ci dona Gesù e con Giovanni Battista gli prepara la strada.

Vengono letti, raccontati, drammatizzati discorsi, parabole e incontri di Gesù, con al centro il comandamento dell’Amore e le Beatitudini che completano e perfezionano i 10 comandamenti. I ragazzi vengono aiutati a vedere la loro vita con gli occhi del Maestro, ad apprezzare ciò che sono e che hanno, imparando da Lui come si ama.

3^ tappa: Ci prepariamo alla festa del perdono. Amarmi come Dio mi ama: conosco le mie doti, le mie capacità? Come posso vivere a pieno se non mi conosco? I ragazzi vengono così aiutati ad analizzare i loro comportamenti, imparando a riconoscere il bene ed il male e con l’esame di coscienza pensano al male fatto e al bene non fatto, si pentono e si propongono di non farlo più. Scopriranno che la Confessione dà la forza di capire i propri errori che tolgono forza alle proprie qualità e capacità, in modo che con la Grazia di Gesù possano valorizzarle per il bene proprio e di tutti. Nel Sacramento della penitenza incontrano Gesù che parla e perdona: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). La Via Crucis in questo anno mette l’attenzione su come anche gli amici e collaboratori più cari di Gesù peccano: si addormentano, la tradiscono, lo rinnegano, scappano…, ma tutti vengono ugualmente perdonati e su uno di loro è fondata la Chiesa.

Oggi sarai con me in Paradiso” (Lc 23,43): sono le parole che Gesù dalla croce dice al ladrone pentito e che ripete a tutti coloro che si pentono e accolgono il suo invito.

Area liturgico-spirituale

Il ragazzo vive i Sacramenti come luogo di incontro con Gesù, che ci accoglie, ci parla, ci perdona, ci dona il suo amore e scopre il legame stretto tra vita morale e decisione per Gesù, evidenziando come ogni norma morale trovi il suo fondamento nella sequela di Gesù.

Con le parabole della Misericordia e gli incontri che portano alla conversione, Gesù ci parla di Dio come Padre amorevole desideroso di perdonare ogni uomo che gli si accosta con fede ed amore.

1^ tappaScoprono nei Sacramenti la presenza reale di Gesù Risorto. Nel contesto della Messa domenicale i fanciulli rivivono il loro Battesimo ed esprimono un atteggiamento di fiducia e il loro senso di appartenenza alla Chiesa.

Celebrazione comunitaria (inizio del mese di novembre, durante la celebrazione domenicale): rinnovo delle promesse battesimali. I bambini sono invitati ad intingere la mano nell’acqua del fonte battesimale e segnarsi con il segno della Croce.

2^ tappa – Con la lettura di alcuni brani di Vangelo i ragazzi sono accompagnati all’incontro con il Dio misericordioso che Gesù è venuto a mostrare e che con il comandamento dell’Amore e le beatitudini ci invita a seguire ed imitare.

3^ tappa – In Quaresima i ragazzi celebrano il Sacramento della Penitenza, sperimentando la gioia del perdono. Vengono accompagnati nella preparazione all’esame di coscienza, perché la preghiera di lode sia apertura e chiusura, perché sappiano guardarsi con gli occhi di Dio, che li ama sempre così come sono, ma che sa leggere nel profondo del loro cuore vedendo anche ciò che a volte non riusciamo ad ammettere neanche a noi stessi.

Celebrazione del Sacramento: nell’ultimo sabato di Quaresima. Al termine della confessione i ragazzi sono invitati a scrivere su foglietto l’impegno di cambiamento (semplice e realizzabile) che si sono assunti, per poterlo verificare alla prossima celebrazione.

Area ludico-motoria

(Cfr Itinerario fanciulli/1° anno)


1 commento

  1. Giuliano Subani ha detto:

    Care catechiste sono uno dei nonni che portano il nipotino da voi e vi ringrazio per quello che fate. Oggi 6 febbario 2015 ho letto su “L’Avvenire” uno scritto di Susanna Tamaro che mi ha fatto riflettere e così ho pensato di farlo girare. Eccolo: “…..Così quando finalmente, dopo molti contrasti in famiglia, riuscii a frequentare il catechismo, vi andai piena di felicità, perché ero sicura che finalmente le mie inquietudini avrebbero trovato un conforto, una condivisione. Che delusione furono, invece, quei mesi! Di tutti i concetti che venivano esposti, non capivo più o meno nulla. Parole su parole, cose da imparare a memoria che non avevano nessun nesso, nessuna relazione con la ricchezza del mondo di emozioni che c’era nel mio cuore. Probabilmente, un bambino cresciuto in una famiglia credente non avrà avuto gli stessi miei problemi, perché quelle figure, quei concetti facevano già parte della sua vita quotidiana. Ma una bambina come me, cresciuta nel deserto del nichilismo, senza nessuna competenza in materia, come poteva capire concetti complessi come quelli della Trinità, dell’Immacolata Concezione e tutto quell’assurdo numero di regole che sembrava dover governare la vita dell’anima? Sebbene amassi molto le parole di Gesù, mi allontanai rapidamente da quell’ambiente severo, in cui la legge interiore non sembrava altro che un astratto moralismo perbenista. Immagino che per i bambini di adesso, che vengono al mondo in una realtà del tutto scristianizzata, sia più o meno la stessa cosa. Parlo spesso con loro, interrogandoli su quello che hanno capito o provato. Che desolazione scoprire che, dopo due anni di catechesi settimanale, tre o quattro, se arrivano anche alla cresima, quello che hanno in testa è soltanto una straordinaria confusione, mentre il loro cuore non sembra essere stato toccato da nulla. Hanno semplicemente adempiuto a un dovere sociale che, una volta passate le boe della Prima comunione e dell’eventuale cresima, si lascia alle spalle…..” Coraggio e grazie ancora.

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