Parrocchia dei Santi Martino e Gaudenzio

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Il lavoro del Consiglio Pastorale

La lettera pastorale del Vescovo “Come sogni la Chiesa di domani?” invita ad una attenta riflessione da parte di tutta la nostra Diocesi per rendere la missione e le strutture ecclesiali più vicine alla realtà storica che stiamo vivendo. La metodologia di lavoro prevedeva un cammino suddiviso in tre tappe, delle quali la prima si è conclusa nel dicembre 2013 sviluppando il tema dell’ospitalità cristiana e individuando “chi” realizza e testimonia la vicinanza alla vita delle persone nella nostra comunità parrocchiale.
Il Consiglio Parrocchiale del 18 marzo 2014 ha raccolto le riflessioni delle varie Commissioni sui temi suggeriti dalla seconda tappa e inerenti i nuovi ministeri laicali e l’attenzione alle nuove famiglie.
Nell’ambito laicale, accanto alle persone che attualmente operano nella parrocchia ricoprendo ruoli specifici (membri del Consiglio, ministri della Eucarestia, catechisti, laici addetti a seguire le famiglie, operatori della carità, operatori della liturgia, volontari nel sostegno scolastico e animatori, appartenenti  all’Azione Cattolica, all’ ANSPI, al CSI e al Volontariato Vincenziano), si è dato risalto a vari temi tra cui: la necessità di sviluppare attività di coordinamento interno con la creazione di ruoli ben definiti e di segreteria, di potenziare i settori della catechesi e della carità tramite riunioni informative e percorsi formativi, di interagire con persone competenti nell’ambito pedagogico e culturale, di favorire la comunicazione interna e la visibilità esterna sulle varie iniziative, di rinnovare le strutture dell’oratorio che rimane luogo privilegiato di incontro, di promuovere una serie di riunioni a tema con esperti della vita sociale e familiare, anche organizzati a livello interparrocchiale.
Questi nuovi scenari richiedono una maggiore disponibilità da parte dei laici ad assumersi l’impegno di promuovere tali attività con un servizio riconoscibile e, per favorire risposte positive, si sono individuate alcune strade di sensibilizzazione.
Certamente la celebrazione eucaristica rappresenta il momento liturgico più favorevole, ricco di significati personali e comunitari perchè luogo dell’incontro con Dio e con i fratelli per una scelta consapevole di servizio alla Chiesa.
Ma occorre ricordare anche l’importanza della comunicazione e a tale scopo si sta sviluppando un nuovo “sito internet” dedicato alla parrocchia,  che si pone come strumento idoneo alla circolazione delle informazioni e aperto al contributo di coloro che vogliono trovare una nuova opportunità di collaborazione.
Dalla constatazione che la società non accetta ancora la presenza di nuove realtà culturali, familiari e religiose, che esiste di fatto una crisi della famiglia dove i bambini soffrono la mancanza di certezze affettive, che manca una pastorale familiare che accompagni nel tempo, il Consiglio parrocchiale ha  raccolto le riflessioni su come porre attenzione alle nuove famiglie. In particolare è’ stata riformulata la pastorale battesimale individuando una fase preparatoria finalizzata ad aiutare ad una scelta responsabile (colloquio con il parroco, incontro dei catechisti a domicilio, ritrovo comunitario in oratorio), una fase post-battesimale (mantenendo i contatti personali nel momento più difficile della vita di coppia) e una fase successiva di ritrovo in occasione di particolari ricorrenze liturgiche.
Si sono anche ipotizzate giornate di integrazione sociale, soprattutto organizzate per i bambini, di incontri di approfondimento su culture e religioni non cristiane per favorire una maggiore consapevolezza nei rapporti umani, nuovi percorsi di coinvolgimento delle famiglie presso la scuola materna.
Si tratta ora di tradurre le molteplici idee attraverso la definizione di progetti concreti, fattibili e capaci di coinvolgimento e a tale scopo le varie commissioni si sono impegnate a  “dar corpo” ad alcune di esse.
Nel frattempo occorre riscoprire l’importanza e la ricchezza “dell’abitare il territorio”, cioè stare con la vita della comunità, delle famiglie e delle persone.
Rimane ancora attuale l’invito del Vescovo fatto con la sua precedente lettera pastorale: ”… Dovremo imparare a “camminare insieme” tra sacerdoti, diaconi, religiosi, laici impegnati, gente comune, per ritrovare le vie del Vangelo per l’uomo d’oggi, soprattutto per parlare il più possibile con le persone, per ascoltarle, spronarle, dare motivi di fiducia e speranza.”

Sergio Rudoni


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