Signore Gesù, il Vangelo di oggi mette a nudo le tante contraddizioni che rendono opaca la nostra vita cristiana. Tu proclami beati i piccoli, ma noi vogliamo sempre essere grandi… Tu ci salvi con la stoltezza della croce, noi invece preferiamo la logica del mondo… Tu hai vissuto in umiltà e mitezza, mentre noi confidiamo nella forza, nel potere, nell’apparire…

Signore, la sapienza nuova che tu incarni, può abitare in noi soltanto se il nostro cuore è umile e aperto. Per questo, convertici a te, liberaci dalla presunzione e insegnaci a diventare come i piccoli di cui parla il tuo Vangelo, che non contano solo su se stessi e non ti raffigurano a loro uso e consumo, ma si lasciano ammaestrare dal tuo amore.

Signore, nella comunione con te ci sentiamo raggiunti dalle tue parole, oggi più che mai necessarie: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Ti portiamo le settimane pesanti che abbiamo attraversato, le preoccupazioni per il domani, le sofferenze di quanti, nel mondo, vivono gravi disagi. Fa’ che ci ritroviamo tutti, distanti ma uniti, nell’immenso abbraccio del tuo cuore. E cerchiamo anche noi di avere cuori miti e semplici, capaci di riconoscere le tracce del divino nell’ingarbugliata trama delle nostre storie quotidiane.