L’annuncio pasquale risuona oggi nelle chiese: Cristo è risorto, egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. Nella «notte più chiara del giorno» la parola onnipotente di Dio che ha creato i cieli e la terra e ha formato l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale l’uomo nuovo, Gesù di Nazaret, figlio di Dio e figlio di Maria. Pasqua è dunque annuncio del fatto della risurrezione, della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta.
Fu questa la realtà testimoniata dagli apostoli; ma l’annuncio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente. La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione: nei sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome dei Signore; con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniano davanti al mondo. La parola di Dio che illumina i cuori insiste sul fatto storico del «Cristo risuscitato» e sulla fede che nasce davanti alla «tomba vuota»; ma sottolinea pure che la risurrezione del Signore è un fatto sempre attuale. I battezzati sono membra del Cristo risorto; in lui l’umanità accede progressivamente ad una «vita nuova» purificata dal vecchio fermento del peccato.
Questa vita è tutta da costruire nell’oggi, non da proiettare in un futuro dai contorni imprecisi: Pasqua è oggi, è ogni giorno dell’esistenza umana e cristiana. Scegliere Cristo significa operare per la vita. Se «crediamo» in Cristo risorto, signore della vita, vincitore del male, dell’ingiustizia, della morte, dobbiamo operare nel senso della sua risurrezione; far sì che nella comunità degli uomini dei credenti si viva in modo sempre più profondo il significato della risurrezione; si costruisca progressivamente la «vita nuova», il «mondo nuovo» (o la «nuova creazione») che i primi discepoli hanno intravisto nel Risorto.
E’ compito dei cristiani testimoniare che la vita può essere più ricca, più gioiosa, più piena, se contemplata e vissuta in riferimento al mistero del Cristo pasquale che passa attraverso la morte soltanto per risorgere. Ogni volta che il male è vinto e guarito, ogni volta che un gesto di amicizia rivela ad un fratello l’amore dei Padre, ogni volta che si compie un sacrificio per l’«altro», ogni volta che riusciamo a vivere, o aiutiamo gli altri a vivere una gioia più piena e più vera, realizziamo la Pasqua. Allora la morte è vinta; si afferma quel «mondo nuovo» in cammino verso il giorno nel quale la «gloria della risurrezione» sarà pienamente rivelata e attuata.
Auguri di una serena Pasqua.
Il vostro Vicario